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Vi siete mai chiesti quanto antica è la pratica dello Yoga e dove affonda le sue radici?

Be’ parlarne in modo approfondito in un solo articolo di un blog sarebbe riduttivo e non renderebbe giustizia ad una disciplina così complessa e articolata, le cui origini sono ancora parzialmente velate dal mistero e in fase di scoperta!

Ma proprio di questo alone di mistero che intreccia storia e archeologia oggi voglio parlarvi!

Se siete degli “yogi” curiosi e avete letto almeno qualche accenno sulla storia di questa antica pratica, saprete già che il primo a codificare lo yoga in un sistema definitivo, unificato ed esauriente, fu Patanjali con il suo trattato sul Raja Yoga, gli “Yoga Sutra“, risalente a 2000 anni fa circa.

All’incirca allo stesso periodo sono ascrivibili altri testi che trattano per lo più la sfera meditativa, come la Bhagavad Gita e le Upanishad (datati circa al 200 a.C.).

Proprio nelle Upanishad è contenuto il famoso testo con la metafora dell’auriga che guida i cavalli: “…l’uomo che ha un intelletto discriminante come suo guidatore e un controllo, la mente come le redini, raggiunge la fine del sentiero – quello stato supremo di Vishnu.”

Andando ancora a ritroso nel tempo, sappiamo che la più antica testimonianza scritta in cui compare la parola “yoga” sono gli antichissimi Tantra, seguiti dai Veda, tuttavia non c’è ancora in questi testi alcun riferimento a pratiche specifiche, ma solo allusioni simboliche allo yoga.

Si tratta di una serie di testi originari dell’Asia centrale (tra India e Valle dell’Indo, l’attuale Pakistan) scritti nel periodo in cui stava fiorendo la cultura della valle dell’Indo.

Questi scritti, che da quel momento in poi influenzeranno profondamente ogni testo indù (talmente tanto che qualsiasi rituale affonda le proprie radici nei Tantra), si svilupparono da civiltà di tipo matriarcale e vennero scritti solo dopo una preesistente e lunga tradizione orale (esattamente come è avvenuto per Iliade e Odissea).

Stando alle testimonianze scritte, dunque, lo yoga deve avere almeno 2500 anni, doveva già esistere però una lunga tradizione che ha tramandato oralmente queste conoscenze per molto tempo prima di metterle per iscritto.

Molti libri e siti di approfondimento affermano a tal proposito che lo Yoga fosse già praticato addirittura 5000 anni fa, traslando dunque le origini di questa disciplina di 2500 anni indietro nel tempo, ma vediamo insieme il motivo di questo spostamento temporale.

La civiltà della Valle dell’Indo affonda le sue radici nel neolitico e si è sviluppata tra il 3.300 e il 1.300 a.C., tuttavia fu completamente dimenticata fino all’inizio degli anni ’20 del ‘900 quando alcuni scavi archeologici condotti ad Harappa e Mohenjodaro hanno portato alla luce numerosissimi reperti.

Tra i tanti manufatti rinvenuti vi erano alcuni sigilli in pietra, utilizzati come timbri, e tra questi uno in particolare recava l’immagine scolpita di una persona seduta a gambe incrociate con le braccia distese e le mani poggiate sulle ginocchia.

Impossibile non notare le similitudini con “Sukhasana“, la posizione meditativa per eccellenza!

Così gli archeologi hanno iniziato a supporre che questa civiltà dovesse avere qualcosa a che fare con la pratica dello yoga e nel 2002 furono rinvenuti ben 16 reperti con la stessa immagine, inclusa una lastra di rame.

Oltre a questi manufatti, anche altri furono associati allo yoga, un busto in pietra calcarea la cui posa degli occhi socchiusi e rivolti verso la punta del naso suggerisce la tipica posizione diShambavi Mudra” durante la pratica meditativa, e altri le cui mani giunte in preghiera rimandano direttamente a “Namaskara Mudra“, il gesto del saluto o della preghiera.

All’interno del libro “The Art and Architecture of India” si trova anche un interessante dibattito su un torso calcareo proveniente da Harappa che ha l’addome in estensione coerentemente con la respirazione yogica completa.

Two seated male figurines from Harappa
Seated male figurine with hands raised from Harappa
Seated male figurine from Harappa

Questi argomenti sono stati ampiamente discussi dagli studiosi in numerosi articoli e pubblicazioni, e in molti hanno concluso che la pratica dello yoga dovesse già essere nota alle civiltà della Valle dell’Indo e di conseguenza le sue origini vanno spostate indietro fino a 5000 anni fa.

Esistono tuttavia delle contro-argomentazioni che mettono in discussione questa conclusione evidenziando come le posizioni raffigurate in sigilli e statuette potrebbero avere altre interpretazioni non correlate con la pratica dello Yoga, non si può escludere in effetti che queste posture siano da riferire ad altri atteggiamenti o attività.

Sebbene la correlazione tra questi manufatti e lo Yoga non sia ancora del tutto accertata, una speranza di risolvere il mistero esiste: in alcuni di questi manufatti sono raffigurati dei simboli associabili ad un qualche tipo di scrittura non ancora decifrata, lo studio di questi simboli, nella speranza di una traduzione, potrebbe fare maggiore chiarezza sulla questione.

E voi cosa ne pensate di questa affascinante questione tra mistero e archeolgia?

🙏Namaste!

Bibliografia:

Asana Pranayama Mudra Bandha, Yoga Pubblications Trust, Munger, Bihar, India, Bihar School of Yoga 1969, 1973, 1996, 2008.

Sitografia:

www.kundaliniresearchinstitute.org/it/lo-yoga-ha-5000-anni-larcheologia-dello-yoga/

Credit immagini:

www.harappa.com

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